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Agriturismo festa del tartufo Apecchio – Country House Chiciabocca, la location perfetta per un soggiorno all’insegna della cultura e della tradizione

APECCHIO – IL REGNO DEI TARTUFI

Le specie attualmente classificati come Tuber sono più di sessanta, ma soltanto nove sono considerati commestibili e di questi alcuni sono particolarmente conosciuti e diffusi ad Apecchio: il tartufo bianco (Magnatum Pico), il tartufo nero pregiato, il tartufo estivo (scorzone) e il Bianchetto.

Il tartufo bianco pregiato (Tuber Magnatum Pico) è quello più commercializzato. Il suo profumo lo rende unico nel suo genere perché piacevolmente aromatico. Di solito cresce in simbiosi con tigli, querce, salici e pioppi. Per nascere e svilupparsi necessita di condizioni climatiche favorevoli e il terreno deve essere soffice e umido. La raccolta avviene solitamente da Settembre a Dicembre. All’esterno presenta una superficie liscia e un po’ vellutata. Il colore varia dal crema all’ocra pallido e la Parte interna ( gleba) si presenta bianca e giallo-grigiastra con piccolissime venatura bianche.

Il tartufo nero pregiato (Tuber Melanosporum Vitt), è denominato anche tartufo di Norcia, di Spoleto o truffe de Perigord. La superficie, di colore bruno nerastro, assume sfumature color ruggine allo sfregamento. Presenta un aspetto piuttosto omogeneo e tondeggiante con verruche poligonali. Lo si trova nelle zone collinari e montane in simbiosi con alberi come il rovere, la farnia e il nocciolo. Di solito sotto l’albero, dove cresce il tartufo nero la vegetazione risulta scarsa e l’erba è molto rada, a causa dell’azione del micelio. In genere la raccolta si effettua da Dicembre a Marzo.

Il tartufo estivo o Scorzone (Tuber Aestivum Vitt) è molto simile al tartufo nero pregiato e talvolta può raggiungere dimensioni notevoli. il suo esterno è caratterizzato da verruche piramidali di colore bruno nerastro ed ha un odore aromatico intenso. Lo si distingue dal tartufo nero nel momento in cui si taglia, infatti la gleba non diventa scura, ma tende ad un giallo scuro. Il suo sviluppo avviene nei terreni argillosi e sabbiosi, in paticolare nei boschi di latifoglie. Il periodo di raccolta solitamente è tra Maggio e Dicembre.

Il tartufo Bianchetto (Tuber Borchii Vitt), per tradizione, è il tartufo molto ricercato nelle Marche e nella Toscana. Si presenta irregolare, liscio e di colore bianco sporco. Così come la superficie, anche la gleba da chiara diventa scura con la maturazione. La caratteristica che lo distingue dal tartufo bianco è l’odore, perché, se all’inizio è tenue e gradevole, successivamente diventa sempre più forte con un profumo aglioso. Cresce nei boschi di latifoglie e conifere in terreni di tipo calcareo. Il periodo di raccolta va da Gennaio a Marzo.

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Ricordiamo, inoltre, che proprio il tartufo fu uno delle passioni culinarie di Gioacchino Rossini, grande compositore, ma anche gran gourmet e buona forchetta.

I piatti tipici di Apecchio dunque esaltano questo speciale tubero, eleggendolo protagonista indiscusso dell’arte culinaria locale. Vogliamo citare, uno per tutti, le tagliatelle fatte a mano che condite da tartufi, sprigionano speciali profumi rendendole inconfondibili. Sempre con le tagliatelle, un accenno è dovuto anche allo spigno o spignolo, un fungo primaverile di montagna che nasce proprio in questa zona.

La festa del Tartufo di Apecchio e dei prodotti del Bosco è un appuntamento irrinunciabile che, nel primo weekend di ottobre di ogni anno, apre la serie dedicata a questo prezioso tubero, riscuotendo un ottimo successo e confermandosi come valido strumento di promozione del suggestivo ed incantevole territorio marchigiano.

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